April 2021

SCHUBERT Fantasia in fa D 940, Variazioni su un tema originale in LA bemolle D 813; Sonatina in DD/ la D 968 SCHUBERT/ULRICH Aut dem Wasser zu singen; Andante con moto dal Quartetto in re « Der Tod un das Madchen " D 81O, Ab­ schied D 957; Du bist die Ruh D 776 SCHUBERT/REINHARD  Erlkonig D 328 SCHUBERT/PALMAS DUO An den Mond D

193 pianoforte Cristina e Luca Palmas

LA BOTTEGA DISCANTICA 317

 DDD 74 00


Questo CD Schubertiano rompe il cerchio rassicurante delle nostre abitudini di ascolto , per diversi motivi.  In primo luogo accanto a tre pagine originali si dispongono alcune trascrizioni ottocentesche, ad opera di Hugo Ulrich ed August Reinhard, che non si limitano però a un ruolo di contorno, ma piuttosto fissano il tono ge­nerale della registrazione, un tono molto domestico, nel segno di un cantabile nebuloso e sommesso. Il paradosso è che i due interpreti, fratello e sorella, usano per l'occasione il gigantesco pianoforte Borgato Grand Prix 333, dal quale ci aspetteremmo un volume di suono poderoso. Invece l'ultima invenzione di Luigi Borgato si caratterizza non tanto per il volume sonoro quanto per un timbro scuro e morbido, perfetto per le atmosfere ovattate di queste pagine schubertiane o per meglio dire di queste pagine schubertiane nell'interpretazione del Palmas Piano Duo. Dal mezzo­piano in giù le sonorità sono infatti piene di fascino, mentre nei fortissimi mi si avverte qualche punta metallica e in generale il Borgato Grand Prix 333 non sembra uno strumento molto reattivo né brillante. Della brillantezza, però, il Palmas Piano Duo non si cura, puntando su una dimensione espressiva intima e raccolta.

È curioso che sulla copertina del CD i due interpreti non si presentino con i propri nomi di battesimo - sono il Palmas Piano Duo e basta - come a ribadire una comunanza di intenti e una sintonia che all'ascolto si sentono bene. Cristina Palmas, però, è anche cantante e proprio al canto rimandano il fraseggio di queste interpretazioni, un fraseggio ricco di sfumature, a volte tendente al recitativo, soprattutto nelle trascrizioni liedleristiche. Tutto sembra avvolto da una leggera coltre di nebbia, anche la celebre Fantasia in fa, le cui note ci giungono lontane e quasi sfuocate, immerse in un alone sonoro in disfacimento. Nemmeno la fuga conclusiva si sottrae a questo clima rassegnato e crepuscolare, che contraddistingue anche la trascrizione del Lied Du bist die Ruh, posto giustamente in conclusione di questo  viaggio nella penombra schubertiana.

La rinuncia alla brillantezza ma anche al virtuosismo è evidente nella trascrizione  del  Lied  Erlkonig:  a quattro mani potrebbe fare un grande effetto orchestrale, invece fa meno effetto della mirabolante tagliente trascrizione cli Liszt per pianoforte solo. L'incedere lento e quasi faticoso dell'interpretazione del Palmas Piano Duo, però, è proprio il mezzo con cui far passar e all'ascoltatore tutta l'inquietudine del Lied. La frammentarietà del  fraseggio è chiaramente una scelta, perché negli altri casi il fraseggio appare scorrevole, quasi sempre elegante, sempre molto espressivo: avviene soprattutto nella trascrizione di Ugo Ulrich dell'Andante con moto dal Quartetto « Der Tod und das Madchen " (trascrizione di una trascrizione , visto che a sua volta l’Andante con moto utilizza il tema dell'omonimo Lied), tratteggiato sul pianoforte con una discrezione e un abbandono rari.

 

Luca Segalla